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L'importanza di votare
ai referendum
Pagina pubblicata l'8 giugno 2011
Indice
Alla pagina generale sulla politica italiana
Ragioni per votare
Il 12 ed il 13 giugno 2011 siamo chiamati a votare su 4 referendum.
Prima di tutto voglio invitare ad andare a votare!
La clausola costituzionale che richiede che voti il 50% degli aventi
diritto è stata ormai stravolta dai sostenitori del NO a
qualsiasi referendum. Invece di invitare al no, si conta
sull'astensione. Questo ha due effetti perversi: assolda gli
astenuti
tra i contrari e vanifica la segretezza del voto. Il referendum non
consiste più nell'andare a votare scegliendo il sì o
il
no, ma nell'andare o non andare a votare. Il fatto che sulla tessera
elettorale ci sia il timbro che registra il fatto che si è
votato
classifica automaticamente il possessore come un sostenitore del
sì,
perché i sostenitori del no stanno a casa.
Nel caso del 12 e 13 giugno 2011 il NO è così
impopolare
che non viene propagandato: si dice invece che sono referendum
inutili
- così è meglio non andare a votare e vince di fatto
il
no.
Due cose si possono dire:
- Andiamo a votare, in
dipendentemente dalle nostre idee, per salvare l'istituto
del
referendum.
- Adoperiamoci per far eliminare
la
regola del quorum, che non ha senso.
Se infatti ci importa del referendum, andiamo a votare sì o
no.
Se non ce ne importa, non è giusto che la nostra astensione
conti per un no. La Svizzera insegna: i referndum sono frequenti, e
la
qualità della democrazia svizzera ne risente positivamente.
Viceversa, la nostra classe politica, così scadente sia a
destra
sia a sinistra, teme molto che i referendum possano colpire la sua
pessima legislazione. Ora come non mai ne abbiamo bisogno!
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Il contenuto dei 4 referendum
I referendum in programma nei giorni 12 e 13 giugno 2011 sono in
tutto
4, su tre famiglie di questioni. Vediamo qualcosa sui contenuti.
Nucleare
Uno riguarda la realizzazione di centrali nucleari: si vuole
abrogare
la legge che prevede la ripresa della realizzazione di impianti per
la
produzione di energia elettrica da fonte nucleare. Questa legge
è già
stata modificata con l'introduzione di una moratoria, ma la Corte di
Cassazione ha sentenziato che il referendum si deve fare lo stesso.
Personalmente ritengo che sia giusto, in quanto occorre che la
volontà
popolare sia comunque espressa - dato che il capo del governo ha
dichiarato esplicitamente che si tratta di una moratoria e la
decisione
sarà rivista in un futuro non molto lontano.
L'energia è il mio campo e non sono un avversario
dell'energia
nucleare. Tuttavia ritengo che, per come la si propone adesso,
l'energia nucleare da fissione con centrali di generazione 3+ sia
del
tutto sconsigliabile. Le centrali proposte sono caratterizzate da
grande complessità realizzativa, altissimi costi e principi
di
funzionamento privi di sostanziali innovazioni. Lo sfruttamento del
combustibile non è migliorato, se si incrementerà la
diffusione di
questo tipo di impianti consumeremo tutto l'uranio della Terra in
pochi
decenni sprecandolo. E nessuno ha risolto il problema delle scorie,
nemmeno i paesi che più fanno ricorso a questa fonte
energetica.
Nemmeno la Francia, che ricorre in modo preponderante all'energia
nucleare, ha realizzato un deposito a lungo termine.
In questo periodo si è parlato molto di sicurezza, per via
dell'incidente di Fukushima in Giappone, causato da un maremoto
assolutamente eccezionale. L'incidente ha dimostrato che anche i
sistemi di sicurezza di un impianto occidentale possono fallire
completamente, di fronte a cause eccezionali. Chernobyl fu un
incidente
causato da incompetenza umana e difetti di progetto dell'impianto,
non
così a Fukushima. Ciò non toglie che si possano
realizzare livelli
sufficienti di sicurezza - il fatto che nessuno più si fida
dei
decisori economici e politici. A Fukushima sono stati commessi
errori
nel tentativo di salvare un impianto che aveva subito gli effetti di
un
disastro naturale imprevisto. Ma era veramente imprevedibile?
Perché un
paese altamente sismico ha fatto ricorso a questo tipo di impianti,
scegliendo per di più tecnologie buone ma caratterizzate da
punti
deboli che puntualmente sono stati fatali durante un evento
eccezionale? I reattori di tipo BWR non mi hanno mai convinto, il
fatto
dell'ebollizione entro il reattore li rende instabili in caso di
mancanza di raffreddamento ed il fatto che l'acqua che passa nel
reattore va poi nel ciclo termico principale è di per
sé
preoccupante.
E metterli in zona altamente sismica è evidentemente
imprudente.
L'EPR è veramente tanto meglio? Ma non ce n'è uno che
sia
in funzione,
e dove li stanno costruendo tempi e costi sono andati fuori
controllo!
Insomma dico anch'io, non per emotività ma per convinzione,
che
è ora di lasciar perdere sul nucleare così
com'è
ora.
Acqua
Due altri referendum riguardano la privatizzazione dell'acqua. Mi
sono
già più volte espresso in modo netto sul fatto che
certi
servizi DEVONO
rimanere pubblici. L'erogazione dell'acqua è uno di questi.
Gli
acquedotti sono servizi pubblici per i quali i principi
dell'iniziativa
privata non possono applicarsi, dato che la risorsa è una, il
sistema è
uno, non può esserci concorrenza - quindi il gestore privato
necessariamente è peggiore e più caro, dato che deve
guadagnarci e non
ha concorrenti. Questo è ovvio, banale e più volte
dimostrato.
Legittimo impedimento
Si tratta della facoltà, data al capo del governo ed ai
ministri, di
non presentarsi all'autorità giudiziaria adducendo
giustificazioni
legate alla loro attività. Questa possibilità è
sempre esistita, non
specificamente per loro. Siamo al punto fondamentale
dell'uguaglianza
dei cittadini di fronte alla legge, quindi la posizione è
chiara:
nessun privilegio.
Alberto Cavallo
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