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La minaccia degli esplosivi liquidi: ridicola o inquietante?



Pagina pubblicata il 10 dicembre 2006

Indice

Alla pagina indice sulla politica internazionale


Le nuove normative per la sicurezza aerea in Europa

Dal 6 novembre scorso è in vigore la nuova normativa europea per la sicurezza dei voli, che riduce al minimo la possibilità di portare liquidi o sostanze assimilate, ad esempio quelle pastose come i dentifrici e le creme, nel bagaglio a mano a bordo degli aerei.

Questa norma è spiegata in un volantino distribuito in Italia dall'Enac, l'Ente dell'Aviazione Civile, che trovate ad esempio qui. C'è un limite di 100 ml per il singolo contenitore, e tutti i contenitori di liquidi devono essere sistemati entro un sacchetto trasparente richiudibile da 1 l di capacità. I sacchetti in questione sono distribuiti negli aeroporti. In base alla mia esperienza sono gratuiti, ma chissà che poi non li facciano pagare.

I passeggeri sono tutt'altro che contenti, soprattutto le donne, che solitamente portano con sé diverse sostanze che rientrano in questo provvedimento, come la maggior parte dei cosmetici.

Personalmente ho fatto un viaggio aereo con solo bagaglio a mano, portando nel sacchetto regolamentare soltanto il dentifricio, dato che avevo rinunciato allo shampoo affidandomi all'hotel di destinazione e la barba me la faccio col rasoio elettrico (ma niente prebarba o dopobarba).

Queste norme sono state adottate in seguito alla presunta minaccia di attentati agli aerei sventata in Inghilterra nella scorsa estate. Ci è stato detto che i terroristi o presunti tali avevano l'intenzione di usare esplosivi liquidi confezionati direttamente a bordo dell'aereo a partire da ingredienti trrasportati a bordo in contenitori dall'aspetto innocuo come bottiglie di bibite o simili.

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Ma qual è la minaccia?

Come ho già fatto notare nell'articolo sui complotti, non ci è mai stato detto quale fosse in concreto la minaccia. In primo luogo, di quali esplosivi potesse trattarsi. Ci diranno forse che, se si sapesse, qualche squilibrato potrebbe trarne ispirazione per organizzare attentati. Ma il semplice fatto di dire di quale esplosivo dovesse trattarsi non può essere pericoloso: chi sa di esplosivi sa anche quali sono i più adatti al caso e come produrli o procurarseli, lo squilibrato qualsiasi non trarrà nulla di utile dal nome di una sostanza e da pochi accenni alle sue caratteristiche.

Ho provato ad ipotizzare che pensassero alla nitroglicerina, ma è una sostanza assai difficile da maneggiare, specie nella toilette di un aereo, tanto da rendere alquanto improbabile il suo uso - ammesso poi che uno riesca davvero a produrla in una toilette d'aereo, a partire dagli ingredienti base, senza farsi scoprire subito magari per qualche piccolo botto prematuro.

Ma perché allora non ci dicono nulla? Se sono sostanze nuove inventate dai chimici di qualche servizio segreto, chi potrebbe mai metterle nelle mani dei terroristi, se non i servizi segreti stessi?

Vorrei ricordare che siamo in democrazia ed i cittadini hanno il diritto di essere informati in modo chiaro ed esplicito. Il segreto si addice soltanto ai regimi totalitari. Non sarà forse che questi allarmi antiterrorismo sono appunto elementi di una strategia per minare la democrazia dal suo interno, introducendo segretezza dove non è necessaria, abolendo principi di garanzia degli imputati, creando tribunali speciali... Non è forse questo che hanno fatto negli Stati Uniti col Patriot Act e tante altre disposizioni del governo Bush? Per fortuna ha perso la maggioranza al Congresso, però è ancora da vedere se i democratici cambieranno davvero rotta o non faranno piuttosto come il cosiddetto centrosinistra italiano, che finora ha lasciato intatta gran parte della legislazione berlusconiana!

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Scoperte inquietanti

Infastidito personalmente dal fatto di dover affrontare questa normativa, secondo me assurda, ho voluto approfondire l'argomento. In particolare, nel caso dovessi fronteggiare una contestazione, mi sono riproposto di leggere il provvedimento originale, per capire esattamente le prescrizioni in esso contenute, su cui circolavano varie opinioni un po' diverse tra loro.

Prima di tutto ho rintracciato il comunicato dell'ENAC,  di cui riporto di nuovo qui il link. Come potete vedere, al di là delle prescrizioni, contiene la seguente clausola, al fondo:

"Questo documento è stato sviluppato sulla base dell'informativa "New EU Security Rules at Airports - A Brief guide to help you", elaborato dalla Commissione Europea, dall’Associazione delle Compagnie Aeree Europee e dall’Associazione Internazionale degli Aeroporti. Il suo contenuto è informativo e sintetizza gli elementi principali contenuti nella normativa UE; ogni azione legale o reclamo, pertanto, dovrà basarsi unicamente sull’effettivo testo di legge (Reg. CE 1546/2006 del 4 ottobre 2006)".

Il collegamento contenuto nel testo non fa che riportare al comunicato originale UE in inglese, in formato PDF, come potete agevolmente verificare... Ma se per ogni azione legale o reclamo occorre riferirsi al testo di legge, mi sono detto, allora voglio leggere questo testo. L'ho cercato sul sito dell'Unione Europea ed infine l'ho trovato. Si tratta di questo testo. Quando l'ho letto ho strabuzzato gli occhi. Infatti nella premessa si legge che:
"al fine di prevenire atti di interferenza illecita, le misure istituite nell'allegato del regolamento (CE) n. 622/2003 devono essere segrete e non devono essere pubblicate". Nell'articolo 1 poi al comma due si legge che "ai fini della riservatezza del presente allegato si applica l'articolo 3 del suddetto regolamento" cioè in pratica l'allegato che contiene le prescrizioni è segreto!

Quindi noi cittadini europei dobbiamo assoggettarci a regolamenti segreti, noti soltanto alle persone autorizzate! Questo è degno di un regime autoritario della peggiore specie e va contro ogni principio della legislazione di un paese democratico. Trovo incredibile che nessuno, dico nessuno abbia avuto nulla da dire!

Ma quali segreti ci nascondono mai? Forse che si tratta di un provvedimento fondato su minacce improbabili o inesistenti? O che le minacce sono serie, e potremmo cominciare a pensare che non vengono da ragazzotti pakistani ma da servizi segreti di importanti nazioni?

Si tratta, è vero, soltanto di un provvedimento che riguarda cose come il trasporto di bibite, liquori, rossetti, creme da barba e shampoo sugli aeroplani, ma dopo tutto sulla base di questo ci sottopongono a controlli di polizia. Notate la perfidia dei comunicati pubblici, che rinviano per ogni controversia ad un documento che per noi comuni mortali è inaccessibile!

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Considerazioni amare

In ogni aeroporto europeo i viaggiatori sono sottoposti a controlli sempre più approfonditi. Spesso occorre togliersi non solo le giacche ma anche le cinture e le scarpe... ed intanto si va in giro con un sacchetto di plastica contenente qualche misero boccettino o tubetto di sostanze considerate sospette, come dentifrici, creme... Però al duty free si compra tutto quello che si vuole, basta esibire lo scontrino ed il contenitore sigillato in cui ci hanno messo il whisky o i sigari e si passa il controllo.

Sorge spontanea un'osservazione amara: ci trattano come pecore idiote, e vogliono che così ci sentiamo. Dobbiamo credere a tutto quello che ci dicono e fare tutto quello che ci chiedono, per paura dei cattivi terroristi, che sennò ci uccidono tutti. I cattivi terroristi, non le autorità, volevo dire.

E' fin troppo evidente che il terrorismo è diventata la minaccia universale che serve per farci ingoiare qualunque cosa. E ci mettono anche alla prova: se sei un cittadino integrato, che viaggia in aereo per lavoro o per turismo, allora sei nel sistema, dunque devi obbedire agli ordini dell'autorità che ti chiede di metterti scalzo con un sacchetto trasparente in mano col dentifricio e la cremina dentro, davanti al poliziotto. Che probabilmente vorrebbe fare cose più serie anche lui.

Queste regole sono per me tanto irritanti che io stesso, che come record personale di infrazioni ai regolamenti ho la sosta vietata, mi trovo a pensare a come si potrebbero aggirare, ed ho la tentazione di provare a contrabbandare qualcosa a bordo dell'aereo, che so, mezzo litro di shampoo per bambini, in puro segno di sfida.

A parte le reazioni viscerali, accetto volentieri la necessità dei controlli di sicurezza in generale, ma questa faccenda dei liquidi per me è inaccettabile per due motivi, che in fondo sono riconducibili ad uno solo:
Insomma, il segreto e l'imposizione aribitraria. Ma la democrazia ed il segreto sono incompatibili. Se per combattere il terrorismo rinunciamo ai nostri principi, allora i terroristi hanno vinto, perché questo è esattamente il loro scopo: farci rinunciare ai nostri principi per sostituirli con i loro, che sono appunto di tipo autoritario. In questo caso è bastata la pura ipotesi di un attentato a far adottare provvedimenti francamente assurdi, sempre che non si decidano a darcene una spiegazione plausibile.

Come cittadino di un sistema democratico ritengo di avere il diritto a conoscere i motivi del provvedimento e la sua formulazione legale esplicita. In mancanza di questo, lo considero ridicolo nei contenuti e vessatorio nei modi.

Chi è stato di recente negli Stati Uniti ha notato che ormai i controlli di sicurezza sono diventati ossessionanti e che gli stranieri sono sottoposti a controlli particolarmente approfonditi. Si è anche scoperto (vedere Punto Informatico, 5 dicembre 2006) che tutti i viaggiatori in arrivo negli Stati Uniti erano schedati, con la raccolta di tutte le informazioni possibili, compreso il menu del pranzo a bordo dell'aereo, come si è acquistato il biglietto, che automobile si guida e così via. In base a questo viene attribuito ad ognnuno un "terror score", un punteggio terroristico. Chi supera un certo limite può essere espulso o addirittura andare incontro a peggiori conseguenze - in effetti anche oggi uno straniero negli USA può essere arrestato per terrorismo ed inviato in una base segreta, senza neanche il diritto di conoscere l'accusa che gli è rivolta. Il terror score naturalmente è segreto ed il diretto interessato non può conoscerlo.

Questa non è soltanto una scomodità, come i nostri sacchettini, è una violazione dei diritti umani. Si viene giudicati in segreto da autorità segrete, che hanno su di noi ogni potere. Questo io considero pericoloso, molto più del terrorismo. Gli Stati Uniti sono andati anche troppo oltre, cerchiamo di evitare che l'Europa li segua su questa pessima strada.


Alberto Cavallo
10 dicembre 2006



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